TEST COMPARATIVO
Nikkor AF-S 17-35 mm. f. 2,8 D IF-ED
VS.
Nikkor AF-S 18-35 mm. f. 3,5-4,5 G ED
Questo confronto è dedicato a tutti i nikonisti che hanno intenzione di acquistare uno zoom grandangolare cosiddetto "ultrawide" (cioè con un angolo di campo particolarmente ampio) e sono ancora indecisi se orientarsi verso un'ottica professionale seppur datata (il 17-35 mm) o il più moderno semi-professionale 18-35 mm, senza scomodare il formidabile 14-24 mm. non considerato in questo test in quanto ritengo estremamente specialistico e non paragonabile agli altri obiettivi.
(Ho intenzionalmente escluso dal confronto il Nikkor af.s 16-35 mm. f. 4 g Vr per le motivazioni che verranno esposte nelle conclusioni).
Spero che questo mio modesto contributo possa dissipare almeno in parte tali dubbi.
Iniziamo, come al solito, con alcune informazioni tecniche sulla modalità di svolgimento del test: tutte le foto sono state scattate su cavalletto Manfrotto O55, testa a sfera in magnesio Manfrotto MH054M0-Q2, Nikon D700, sensibilità 250 iso e scatto remoto (ho deciso di utilizzare la seppur valida ma datata D700 perché ho ritenuto che la densità di pixel del suo sensore meglio si confaceva al 17-35mm).
Oggetto di confronto sono:
- il professionale Nikkor AF-S 17-35 mm. f. 2,8 D IF-ED
- il semiprofessionale Nikkor AF-S 18-35 mm. f. 3,5-4,5 G ED
Prima di iniziare il vero test mi corre l'obbligo di riportare i dati tecnici più importanti degli obiettivi oggetto di confronto.
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Nikkor AF-S 17-35 mm. f. 2,8 D IF-ED |
Nikkor AF-S 18-35 mm. f. 3,5-4,5 G ED |
Schema ottico |
13 elementi in 10 gruppi |
12 elementi in 8 gruppi |
Distanza minima di maf |
28 cm. |
28 cm. |
Massimo rapporti di riproduzione |
1/4,6x |
1/5x |
Diametro attacco filtro |
77 mm |
77 mm |
Angolo di campo in formato fx |
104°-62° |
100°-63° |
Sistema di messa a fuoco |
IF |
IF |
Sistema di stabilizzazione |
No |
No |
Numero lamelle diaframma |
9 |
7 |
Apertura minima diaframma |
22 |
22-29 |
Peso (g) |
745 |
385 |
Diametro x lunghezza (mm) |
82.5 x 106 |
83 x 95 |
Paraluce |
A scatto dedicato |
A scatto dedicato |
Il test è stato eseguito confrontando le due ottiche alle diverse aperture di diaframma impostando sugli obiettivi tre lunghezze focali: la più grandangolare (17 mm. e 18 mm. rispettivamente), la focale 24 mm. e la focale massima pari a 35 mm per entrambe le ottiche.
Di seguito i crop al 100% degli scatti (come al solito cliccando sul confronto a cui si è interessati vengono visualizzate le immagini di paragone, ho ritenuto di non caricare direttamente le immagini nel testo del presente confronto al fine di rendere fruibile il lavoro anche a chi non dispone di un collegamento internet velocissimo permettendo di visualizzare solamente quello che si vuole vedere evitando di appesantire l'apertura della pagina in modo eccessivo!!).
Confronto alla focale minore
(17 mm. per il 17-35 e 18 mm. per il 18-35)
Di seguito si riporta l'immagine oggetto di confronto (per l'esattezza è il campo inquadrato dal 17-35 che è leggermente più ampio di quello del suo antagonista).
crop al centro - crop al bordo destro
crop al bordo sinistro - crop all'angolo in basso a sinistra
Ho aggiunto anche quest'ultimo confronto (l'angolo) anche se inizialmente non era previsto in quanto l'area inquadrata è su un altro piano focale (molto più vicino rispetto al punto di messa a fuoco al centro del fotogramma), ho ritenuto di inserirlo comunque in quanto credo sia comunque utile alla valutazione delle ottiche a confronto (ovviamente con tutte le esimenti del caso) inoltre la differenza di piano focale rispetto al punto di messa a fuoco permette di dare una valutazione anche sulla planarità degli obiettivi.
Alla focale più grandangolare rispettivamente, 17 mm. per il 17/35 e 18 mm. per il 18/35, che è forse la focale più usata per questo tipo di obiettivi, la differenza di luminosità massima è piuttosto contenuta ed inferiore ad uno stop, infatti il professionale raggiunge la considerevole apertura di f. 2,8 su tutto il suo range focale mentre il semipro f. 3,5 alla focale di riferimento. Dai crop si vedrà una parziale differenza dell'area inquadrata dovuta essenzialmente alla differenza di focale di 1mm.
CENTRO (a 17-18 mm)
Detto questo, come si può vedere dai crop, la massima apertura dello zoom pro restituisce immagini piuttosto morbide, mentre il 18/35 produce immagini già ben definite e utilizzabilissime. Da f. 4 in poi il 17-35, ovviamente, migliora progressivamente sino a f. 8/11 per poi abbassare le sue performance a causa della diffrazione ottica chiudendo ulteriormente il diaframma. Il 18-35 si comporta egregiamente sin dalla massima apertura migliorando sino a f. 8/11 per poi soffrire della diffrazione a diaframmi più chiusi. Direi che quest'ultimo restituisce immagini indistinguibili da quelle prodotte dal 17-35 alle medesime aperture.
BORDI (a 17-18 mm)
Fermo quanto appena detto per la qualità di immagine restituita a f. 2,8 dal professionale, ai bordi (a sorpresa) la musica un po' cambia a favore del 18-35, dove risulta seppur di poco migliore a tutte le apertura rispetto al 17-35 che ritengo soffra del progetto ottico ben più datato rispetto al suo antagonista di ben più recente progettazione.
ANGOLO (a 17-18 mm)
All'angolo estremo del fotogramma la musica non cambia le considerazioni sono le medesime fatte per i bordi tranne per il fatto che qui le differenze sembrano maggiori a favore del 18-35.
Venendo alla differenza di planarità tra i due obiettivi ritengo questa non significativa e sicuramente non una discriminante per la scelta in questo caso.
Confronto alla focale 24 mm.
immagine oggetto del confronto.
crop al centro - crop al bordo destro
crop al bordo sinistro - crop all'angolo in basso a sinistra
Confronto alla focale maggiore 35 mm.
immagine oggetto del confronto.
crop al centro - crop al bordo destro
crop al bordo sinistro - crop all'angolo in basso a sinistra
Alla focale focale intermedia di 24 mm. la differenza di luminosità massima tra i due obiettivi è esattamente di uno stop, infatti il professionale raggiunge l'apertura di f. 2,8 mentre il semipro f. 4 alla focale di riferimento. Mentre alla massima focale (35 mm.), la differenza di luminosità massima tra le due lenti risulta pari ad 1 stop ed 1/3, in quanto il semipro a 35mm. ha un'apertura di diaframma massima f. 4,5.
CENTRO (a 24 ed a 35 mm)
Alla massima apertura dello zoom pro questo restituisce immagini sempre piuttosto morbide ma assolutamente migliori rispetto a quelle della focale più grandangolare. Da f. 4 in poi il 17-35 ed il 18-35 sfornato immagini di ottima qualità e praticamente indistinguibili, chiaramente a parità di apertura, tra quelle scattate con uno piuttosto che con l'altro obiettivo.
BORDI ed ANGOLO (a 24 ed a 35 mm)
Fermo quanto appena detto per la qualità di immagine restituita a f. 2,8 dal professionale al centro del fotogramma, ai bordi il 18-35 risulta migliore al 17-35 sino a f. 11 dove restituisce immagine paragonabili con quelle del professionale
DISTORSIONE
Croce di tutti gli obiettivi grandangolari, che siano a focale fissa o zoom come in questo caso, è la distorsione, campo nel quale i progettisti cercano sempre di migliorare.
Questo lavoro non poteva quindi esimersi di trattare questo spinoso argomento, premetto però che oggi, con la fotografia digitale, il problema è sempre meno sentito in quanto i software di post produzione hanno al loro interno degli algoritmi che permettono di correggere la distorsione con pochi click, senza considerare le eventuali correzioni in macchina.
Gli obiettivi oggetto di questo confronto non sono immuni da tale "difetto", anche in questo caso le foto test che seguono sono state scattate alle tre focali oggetto di confronto così come uscite dalla macchina senza post produzioni o elaborazioni di sorta.
(Nikkor 17-35mm a 17mm)
(Nikkor 18-35mm a 18mm)
Alla focale più grandangolare (17mm per il 17-35mm e 18mm per il 18-35) la distorsione a "barilotto" è molto evidente in particolar modo per l'ottica di più recente progettazione. Ci si sarebbe potuto aspettare il contrario dato che il 18-35mm ha potuto giovare di un progetto ottico molto più recente rispetto all'altro obiettivo in confronto oltretutto copre un angolo di campo meno estremo. Questo sta a provare che il progetto ottico del professionale seppur datato, sotto questo punto di vista, è sicuramente più corretto.
(Nikkor 17-35mm a 24mm)
(Nikkor 18-35mm a 24mm)
Alla focale intermedia di confronto (24mm) il 17-35 produce immagini con una distorsione praticamente nulla mentre il 18-35 sforna immagini con una distorsione a barilotto, seppur molto meno evidente rispetto a quella alla focale più grandangolare. Ritengo che a questa focale anche le foto di quest'ultimo obiettivo possano essere utilizzate senza particolari correzione in post produzione, eccezion fatta per la fotografia architettonica, mentre le foto scattate con il 17-35 sono pressoché perfette sotto questo punto di vista.
(Nikkor 17-35mm a 35mm)
(Nikkor 18-35mm a 35mm)
Infine il confronto a 35mm, la focale estrema per entrambi gli obiettivi, restituisce immagini di tutto rispetto, il 18-35 continua ad avere una leggera (e trascurabile a mio avviso) distorsione a barilotto mentre il 17-35 produce immagini con una leggera (anche in questo caso trascurabile a mio avviso) distorsione a cuscinetto.
Sotto questo aspetto (la distorsione appunto) ritengo che le foto scattate a 24mm ed a 35mm con entrambe le ottiche siano di buonissima qualità e la distorsione non risulterebbe evidente, ove presente, se non in foto di architettura dove le linee orizzontali-verticali ed ortogonali metterebbero in evidenza la questione. Discorso un po' diverso sulle foto alla focale grandangolare estrema dove in entrambe le ottiche la distorsione è evidente ma, ripeto, di facile correzione in post produzione, comunque in certi tipi di fotografia (reportage, naturalistica, street.......) credo possa anche passare inosservata o quasi.
CONCLUSIONI
Questo confronto empirico non ha niente di scientifico, non ci sono confronti delle curve mtf e cose di questo tipo, credo che sia però interessante in quanto confronta "sul campo" gli obiettivi a parità di altre condizioni e fa toccare con mano (o per meglio dire vedere con i propri occhi) ciò di cui si sta parlando dando la possibilità a chiunque legga di farsi una propria idea in merito a prescindere da quello che afferma che ha eseguito il test.
A differenza di quanto ci si potesse aspettare il blasonato e professionale 17-35 non ha vinto a mani basse sul semi professionale 18-35, anzi........
Tenuto nel dovuto conto che il professionale restituisce immagini con passaggi tonali più morbidi e offre ombre più aperte rispetto ai moderni obiettivi (ivi compreso il 18-35 oggetto di questo confronto) che sono orientati al micro contrasto e a ombre più chiuse, caratteristica che può o meno piacere a seconda dei propri gusti personali; al centro le due ottiche sono sostanzialmente indistinguibili ad eccezione del fatto che il professionale ha un vantaggio a livello di apertura massima, ai bordi ed all'angolo direi che il più recente 18-35 è sicuramente più performante del professionale. Credo che il motivo di ciò sia da attribuire all'ormai vetusto progetto ottico che risale agli albori del digitale, per di più all'epoca il pieno formato era ancora un bel po' lontano nel tempo e il formato ridotto la faceva da padrone, quindi l'attenzione dei progettisti non era sicuramente focalizzata sulla resa ai bordi di un fotogramma full frame che era ormai ad appannaggio solamente dell'analogico!
Il 17-35 ha il grosso vantaggio di essere un obiettivo della serie "D" e quindi con la ghiera dei diaframma, cosa che lo rende compatibile con tutti i corpi macchina sia digitali che a pellicola sino alla mitica "F" di oltre mezzo secolo fa, mentre il moderno 18-35 essendo un obiettivo della serie "G" (senza ghiera dei diaframmi) ha delle limitazioni con i vecchi corpi macchina a pellicola!! Credo comunque che questa sia una cosa trascurabile.
Il professionale è stato uno dei primissimi obiettivi ad avere il motore ad ultrasuoni (cosa che è stata la dannazione di molti esemplari in quanto le tolleranze dell'epoca ha comportato rotture di molti motori con un consistente esborso di denaro per la loro sostituzione - il "fischio" di questo obiettivo è ormai leggendario!!!) insieme al Nikkor af.s 28-70 f. 2,8 d ed al Nikkor af.s 80-200 f. 2,8 d.
Non si può negare che la qualità costruttiva del 17-35 è di tutto un altro pianeta rispetto al moderno 18-35 con metallo a profusione mentre quest'ultimo è costruito per buona parte (per non dire quasi del tutto, in policarbonato), il che ovviamente ha inciso sensibilmente sul peso che è doppio rispetto al 18-35!!!
Difatti, malgrado le differenze dimensionali tra i due obiettivi siano trascurabili, e considerando la differenza di apertura massima, il peso è di 745 g. del pro contro i 385 del semipro!!!!
Sicuramente la distorsione del moderno 18-35 è ben superiore a quella del 17-35, ma la cosa è facilmente correggibile in post produzione e, ammenochè non vi occupiate di fotografia architettonica, la cosa è trascurabile. Sicuramente sotto questo punto di vista il vecchio 17-35 è stato più curato in quanto all'epoca della sua progettazione i software di elaborazione non erano così avanzati come lo sono oggi e oltretutto si veniva dal "mondo analogico" dove non era possibile correggere in post produzione la distorsione a cuscinetto e/o a barilotto, di conseguenza era ed è otticamente più "corretto"!!!!
In conclusione ritengo che ognuno possa farsi una propria opinione di quanto a visto in questo mio contributo, nella speranza che sia stato utile a chi ha avuto la pazienza e la bontà di leggere sino a qui.
Personalmente ritengo che il 18-35 oggi sia il "best-buy" in casa Nikon in questo range focale in quanto unisce una più che buona qualità di immagine restituita alla maneggevolezza di un obiettivo di meno di 400 g. ad un prezzo accessibile, infatti se non si ha bisogno del millimetro in più dal lato grandangolare o dell'apertura massima fissa di f. 2,8 non credo abbia senso spendere il triplo per il, seppur validissimo, 17-35 mm (anche attingendo al mercato dell'usato ritengo improbabile, per non dire impossibile, riuscire a trovare un esemplare di quest'ottica a prezzi inferiori a quello del 18/35 nuovo!!!).
Qualcuno potrebbe obiettare sostenendo che il 16-35 f. 4,0 VR Nikkor sia un obiettivo più performante, a quel qualcuno mi permetterei di rispondere che, se non ha assoluto bisogno di quei due millimetri in più "wide", non ha alcun senso spendere il doppio, rispetto al 18-35 mm, per tale ottica in quanto:
- la differenza di luminosità è trascurabile, tra l'altro alla focale più grandangolare (sicuramente tra le più utilizzate) il 18/35 è più luminoso f. 3,5 contro f. 4, questo risulta meno luminoso rispetto al 16/35 solamente avvicinandosi alla focale estrema (35mm),
- il peso è quasi il doppio rispetto al 18/35 mm.
- il Vr (il sistema di stabilizzazione ottica) è di scarsa utilità su un obiettivo grandangolare
- la sua distorsione ottica è quasi sempre superiore a quella riscontrabile nel 18-35 soprattutto alla focale più grandangolare dove la distorsione del 16-35 è circa il doppio rispetto a quella del 18-35!!! (almeno questo ho letto nei vari test circolati su internet e pubblicati sulle riviste specializzate)
Tutt'altra storia se parlassimo del 14-24 mm., ma questo è un'ottica, come ho già avuto occasione di scrivere in precedenza, destinata ad un tipo di fotografia diversa, su un range focale non paragonabile a quello degli altri obiettivi sopra citati e quindi esula dal presente lavoro.
Ho aggiunto il mio "sassolino", spero che il mio modesto lavoro sia stato utile a coloro che erano nel "limbo" e stavano valutando il da farsi.
Come al solito commenti e critiche sono sempre ben accette (luca@lmphotography.it)!!!!
Buona luce a tutti!!!
Finito di elaborare: GENNAIO 2016.