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CONFRONTO:

 

 

Nikkor AF-S 20mm f/1.8 G ED

 

 

Nikkor AF-S 18-35mm f/3.5-4.5 G

 

 

Nikkor AF-S 14-24mm f/2.8 G ED 

 

Benvenuti a questo mio nuovo test “empirico” di ottiche di casa Nikon.

Questo confronto è dedicato specificamente ad una focale grandangolare che anni fa era considerata ultra-grandangolare, il 20mm.

Più precisamente il confronto è tra ottiche "moderne", questa volta nienti di "vintage": Nikkor Af.s 20 mm. f. 1,8 g Ed (ottica a focale fissa, così detta "prime") e due zoom di casa Nikon: il Nikkor Af.s 18-35 mm. f. 3,5-4,5 g Ed ed il Nikkor Af.s 14-24 mm. f. 2,8 g Ed.

La scelta di queste due ottiche zoom Nikkor è dovuta al fatto che ad oggi non sempre le ottiche fisse sono di gran lunga superiori a quelle di focale variabile, spesse volte l'unico vero vantaggio sta nella luminosità massima.

Anche in questo caso il 20 mm. fisso ha oltre uno stop di maggio luminosità rispetto al professionale 14-24 mm. che ha apertura massima f. 2,8!!

Direi di iniziare mostrando gli obiettivi oggetto di questo confronto elencando poi le caratteristiche e gli schemi ottici degli stessi.

 

 

Caratteristiche Ottiche

 Focale

  20 mm

 Angolo di campo

  94.5°

 Formato

  FF, APS-C

 Diaframma Max.

  f/1.8

 Lamelle diaframma

  7

 Lenti/Gruppi

  13 elementi in 11 gruppi

 Min. distanza fuoco

  0.20 metri

 Rapporto riproduzione

  0.23x

 Funzionalità

 Stabilizzazione

  No

 Focus

  Motore AF a ultrasuoni (Ring-USM)

 AF interno

  Si

 Full Time MF

  Si

 Costruzione e note

 Anello treppiede

  No

 Moltiplicatori

  Non compatibile

 Diametro filtri

  77 mm

 Paraluce

  In dotazione, modello Nikon HB-72 | acquista

 Tropicalizzazione

  No

 Peso

  355 g

 Dimensioni

  82 x 80 mm

Schema ottico

 

 

 Caratteristiche Ottiche

 Focale

  18-35 mm

 Angolo di campo

  100.5 - 63.5°

 Formato

  FF, APS-C

 Diaframma Max.

  f/3.5-4.5

 Lamelle diaframma

  7

 Lenti/Gruppi

  12 elementi in 8 gruppi

 Min. distanza fuoco

  0.28 metri

 Rapporto riproduzione

  0.20x

 Funzionalità

 Tipo di zoom

  Ghiera, interno

 Stabilizzazione

  No

 Focus

  Motore AF a ultrasuoni (Ring-USM)

 AF interno

  Si

 Full Time MF

  Si

 Costruzione e note

 Anello treppiede

  No

 Moltiplicatori

  Non compatibile

 Diametro filtri

  77 mm

 Paraluce

  In dotazione, modello Nikon HB-66 | acquista

 Tropicalizzazione

  Si

 Peso

  385 g

 Dimensioni

  83 x 95 mm

Schema ottico

 

 

 

Caratteristiche Ottiche

 Focale

  14-24 mm

 Angolo di campo

  114.2 - 84.1°

 Formato

  FF, APS-C

 Diaframma Max.

  f/2.8

 Lamelle diaframma

  9

 Lenti/Gruppi

  14 elementi in 11 gruppi

 Min. distanza fuoco

  0.28 metri

 Rapporto riproduzione

  0.15x

 Funzionalità

 Tipo di zoom

  Ghiera, interno

 Stabilizzazione

  No

 Focus

  Motore AF a ultrasuoni (Ring-USM)

 AF interno

  Si

 Full Time MF

  Si

 Costruzione e note

 Anello treppiede

  No

 Moltiplicatori

  Non compatibile

 Diametro filtri

 

 Paraluce

  Incorporato

 Tropicalizzazione

  Si

 Peso

  970 g

 Dimensioni

  98 x 132 mm

 

 

Appare di tutta evidenza che i tre obiettivi sono decisamente diversi tra loro sia per caratteristiche che per schema ottico.

 

Il confronto è dedicato a tutti i nikonisti che vorrebbero prendersi per la propria fotocamera a formato “pieno” (ma anche a formato ridotto anche se qui il fattore crop del sensore rende l’acquisto meno appetibile) un’ottica per paesaggistica o “street photography”, senza spendere un patrimonio ma senza rinunciare alla qualità.

Cercherò di rispondere, come al solito, in modo empirico, confrontando la qualità delle immagini restituite con quelle di ottiche professionali a parità di lunghezza focale e di altre condizioni di ripresa.

Per chi ha già avuto occasione di leggere altri miei precedenti articoli sa benissimo che qui non troverà curve mtf, test da laboratorio o cose di questo tipo ma solamente un test “sul campo”, non sono un tecnico e quelle cose le lascio a loro!

Venendo alle premesse tecniche il confronto è stato eseguito utilizzando una Nikon D4s su cavalletto Manfrotto 055, testa a sfera in magnesio Manfrotto MH05M0-q2, scatto remoto ed alzo anticipato dello specchio per ridurre al massimo le vibrazioni.

Per quanto riguarda la compatibilità, ricordo che tutte e tre le ottiche in questione sono af.s. quandi con motore di messa a fuoco interno, pertanto possono essere utilizzati anche con le moderne macchine del segmento “entry level” non necessitando della “presa di forza” del corpo macchina per la messa a fuoco. Inoltre tutte e tre le ottiche sono della serie “g”, cioè senza la ghiera di diaframma, il quale viene controllato direttamente dalla macchina.

 Cercherò, per quanto mi è possibile di fornire il maggior numero di informazioni e dati utili a chi sta leggendo!!

Ora veniamo alla prova comparativa vera e propria: questa è l'area oggetto del test ripresa ovviamente a 20mm. (giusto per avere un’idea del soggetto del test), il confronto è stato eseguito impostando le diverse aperture di diaframma possibili per ogni obiettivo.

 

 

Per un confronto il più attendibile possibile ho fotografato la medesima scena, ho poi provveduto ad estrapolare i crop del centro, del bordo e degli angoli dalle immagini così da poterli affiancare e mostrarli a paragone. Per facilitare la fruizione di questo test anche a chi non ha un collegamento internet velocissimo non ho inserito le foto direttamente nel testo del confronto ma, clikkando sotto, potrete vedere ed eventualmente scaricare liberamente tali confronti con crop al 100% senza ridimensionamenti né alcun tipo di post produzione, i file in raw sono semplicemente come usciti dalla macchina. 

 Confronto CENTRO dei fotogrammi

Confronto BORDO dei fotogrammi

Confronto ANGOLO superiore dei fotogrammi

Confronto ANGOLO inferiore dei fotogrammi

 

A questo punto avrete visto con i vostri occhi la differenza qualitativa delle immagini restituite dalle ottiche oggetto di questo test, ma mi permetto ugualmente di fare alcune considerazioni.

  

Confronto al “centro”

Al centro del fotogramma le prestazioni dei tre obiettivi sono ottime, con una definizione eccellente, il nuovo f. 1,8 a tutta apertura è piuttosto morbido, ma già chiudendo a f. 2,8 la situazione migliora sensibilmente, allineandosi con quelle del 14-24, il 18-35 a tutta apertura e sino a f. 5,6 è leggermente più morbido rispetto agli altri due, da f. 5,6 in poi le foto scattate con un obiettivo rispetto a quelle scattate con gli altri sono praticamente indistinguibili.

Il 14-24 restituisce ottimi scatti anche a tutta chiusura (f. 22) mentre il 18/35 a tale apertura soffre decisamente di più della diffrazione.

Direi che al centro la prova è decisamente soddisfacente!!!

 

Confronto al “bordo”

Al bordo, la prima cosa che si nota subito è la minore vignettatura del professionale 14-24, che dimostra un’omogeneità da centro a bordo senza sensibili cadute di luce, mentre le altre due ottiche si comportano praticamente allo stesso modo, con una sensibile caduta di luce al bordo che man mano diminuisce con la chiusura del diaframma ma senza raggiungere mai le prestazioni del 14/24.

Per il resto direi che vale quanto già detto per i crop al centro ad eccezione del fatto che il 18/35 risulta leggermente più definito rispetto al fisso a tutte le aperture di diaframma comuni, ritengo dovuto al fatto che lo zoom è progettato ed ottimizzato per lavorare a diaframmi più chiusi e con una resa più uniforme essendo ottica dedicata principalmente al paesaggio rispetto al fisso più votato probabilmente per la “street” e quindi per un utilizzo con aperture maggiori per mantenere una tempo di posa breve.

 

Confronto all’ “angolo” superiore/inferiore

All’angolo superiore le differenze si assottigliano, il fisso in modo particolare, ma anche il 18/35, rimangono piuttosto morbidi a tutta apertura, ma da f. 2,8 per il fisso e da f. 5,6 per il 18/35, non ci sono sensibili differenze rispetto al 14/24, che sicuramente è l’obiettivo che tra i tre del test risulta avere una maggiore planearità. Anche la vignettatura è pressochè la medesima tra i tre obiettivi a tutte le aperture di diaframma comuni, in considerazione di quanto appena detto sull’argomento per i crop ai bordi, ciò sta a dimostrare che il 14/24 ha una caduta di luce più sensibile rispetto agli altri due agli passando dal terzo del fotogramma agli angoli.

Ad onor del vero la vignettatura non è più un gran problema nell’era del digitale dato che basta un clik per correggere il “difetto”, i software di post produzione più evoluti hanno già incorporati la correzione specifica per quasi tutte le ottiche moderne (ed anche meno moderne in verità).

Chi ha avuto la bontà di leggere sino a qui si starà chiedendo come mai è stato eseguito il confronto sia dell’angolo superiore che di quello inferiore.

La risposta è palese se si osservano i crop dell’angolo inferiore…………………premesso che la macchina è stata messi in bolla prima di iniziare la ripresa per il  test, mantenendo fermo quanto appena detto per l’angolo superiore, appare evidente che per quello inferiore il vantaggio del 14-24 rispetto agli altri si assottiglia sino quasi a sparire, la motivazione credo sia da ricercare nel fatto che la grossa lente a cupola di questo zoom è più sensibile a piccole differenze di angolazione di ripresa rispetto alle altre due ottiche che adottano una lente frontale decisamente meno convessa. Mi preme qui sottolineare che lo schema ottico sopra mostrato dello zoomone è decisamente diverso e più complesso di quello degli altri due.

 

Distorsione

Un breve cenno alla distorsione, premesso che tale “difetto” oggigiorno non è così importante come lo era nell’era analogica in quanto, analogamente a quanto detto per la “vignettatura”, i moderni software di elaborazione risolvono la questione con un “click”, tutti e tre gli obiettivi del confronto soffrono di una distorsione a “barilotto” a questa focale, il fisso ed il 14/24 presentano una distorsione meno accentuata del 18/35, per tutti comunque ritengo che sia trascurabile soprattutto se non si fa fotografia di architettura.

Di seguito una foto scattata con il 18/35 impostato a 20mm, senza applicazione di alcuna correzione di distorsione, sfido chiunque ha dire che si vede il così detto “barilotto”!!!

 

 

 

CONCLUSIONI

In conclusione mi sento di dire che, anche se tutti e tre gli obiettivi coprono la focale 20mm., sono destinati ad usi diversi:

- il fisso, grazie alla sua luminosità massima ed alla estrema leggerezza, è ideale per la foto street, anche notturna con poca luce e magari in luoghi stretti, oppure per fotografia di interni dove la luce scarseggia, o, infine, per la fotografia astronomica;

- il 18/35, direi che è un obiettivo votato per il paesaggio, anche e soprattutto di montagna, la sua leggerezza (soprattutto rispetto al 14/24) ne fai il compagno ideale per escursioni anche impegnative, inoltre la possibilità di utilizzo di filtri frontali a vite fa la differenza rispetto allo zoom professionale.

- il 14/24, sicuramente è il più professionale, credo uno dei migliori zoom grandangolari mai prodotti non solo da Nikon, purtroppo però le sue dimensioni ed il suo peso ne compromettono la portabilità rispetto agli altri due obiettivi del test, inoltre, come già accennato, l’importante lente a cupola frontale ne impedisce l’utilizzo di qualsiasi tipo di filtro a meno che ci si attrezzi con un imponente apparato che si fissa sul paraluce dell’obiettivo e si utilizzi delle grosse lastre/filtro apposite, il tutto rende la cosa piuttosto impegnativa sia sotto il profilo della trasportabilità, ma anche sotto il profilo economico dato che le lastre in questione di vetro ottico sono molto costose ed ingombranti! Ciò detto ritengo questa ottica superlativa sia per la resa che per robustezza con le dovute accortezze per la lente frontale, ma che sia dedicata per un uso paesaggistico dove non c’è necessità di spostamenti impegnativi o per foto da interni in spazi stretti sfruttando le sue focali ultra-grandangolari.

È mia opinione, concludendo, che questo test non ha un vero vincitore ma tre, ognuno nel suo campo è un’ottica degna di nota, sta tutto nella scelta del fotografo di quello di cui ha bisogno!!!

In qualunque caso, qualunque sia la scelta, si è in possesso di un obiettivo molto valido.

 Spero come al solito che il mio breve confronto abbia chiarito le idee o comunque almeno contribuito a chi sta pensando di prendersi un’ottica di questo range focale mantenendo un occhio al portafogli.

Critiche e commenti sono sempre graditi!

 

Buona luce a tutti!!!!

 

Finito di elaborare nel mese di Marzo 2020.

 

 

 

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