"FOTOFISCO"
Ho deciso di pubblicare questa breve trattazione sulla fiscalità in quanto mi sembra che sia un argomento piuttosto ostico per i più e di conseguenza non molto trattato nei siti e forum fotografici e che quindi quanto scritto possa essere interessante ed utile a molti per avere almeno una conoscenza di base in merito. I concetti che sto per esporre sono riferiti al mondo della fotografia ma sono assolutamente estendibili a qualsiasi altra attività da lavoro "autonomo". Dato che lavoro nel campo, alcuni amici e conoscenti fotoamatori, che quindi non scattano foto per professione, hanno avuto occasione di chiedermi “Ma io, se faccio il servizio fotografico ad amici che me lo chiedono in occasione del loro matrimonio (ma anche comunione, cresima, battesimo, laurea o altro), devo fare per forza la fattura e prendere di conseguenza la partita iva e tutto ciò che ne consegue?” La risposta è no, o almeno non sempre (qui penso che qualcuno abbia già tirato un sospiro di sollievo!!!) Ovviamente stiamo parlando di servizi fotografici a pagamento e non quelli per i quali non si percepisce il becco di un quattrino! Vediamo di chiarire un paio di punti, se nel corso di un anno solare, dal primo gennaio al 31 dicembre, non avete percepito complessivamente più di cinquemila euro e il vostro incarico non ha occupato più di 30 giorni per ogni committente, NON DOVETE emettere fattura (e tutto quanto ne consegue) in quanto la vostra attività fotografica è da considerarsi “prestazione occasionale” in quanto lavoro autonomo di tipo occasionale, sporadico e temporaneo. Intendiamoci, ripeto, l'attività può dirsi "occasionale" se non rientra nell'esercizio dell'arte o professione o nel rapporto di collaborazione coordinata e continuativa eventualmente svolta dallo stesso soggetto. La prestazione è quindi: - esclusa ai fini Iva ai sensi dell’art. 5 Dpr n. 633/1972, - ai fini Irpef il reddito che ne deriva è da considerarsi compreso tra i “redditi diversi” ai sensi dell’art. 67, primo comma, lettera “L” del Dpr 917/1986 (TUIR); - non è soggetta ad Irap; - non vi è obbligo di iscrizione Inps.
Se il servizio fotografico è stato eseguito su incarico di soggetti “sostituti di imposta” (cioè società di capitali, società di persone, enti non commerciali (quest’ultimi per compensi superiori alle vecchie 50.000 lire) e persone fisiche esercenti attività di lavoro autonomo o attività d’impresa) ai sensi dell’art. 25 Dpr 600/1973, questi “devono operare all’atto del pagamento una ritenuta del 20% a titolo di acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dovuta dai percepienti, con l’obbligo di rivalsa.” Ritenuta che potrete/dovrete detrarre dalle imposte dovute in sede di dichiarazione annuale dei redditi.
Mi permetto di allegare, a vostro uso e consumo, delle bozza di nota di pagamento con ritenuta (ipotizzando il servizio fotografico per la creazione di catalogo prodotti effettuato da Mario Rossi su incarico della società Alfa Gamma srl).
Nel caso superiate i 5.000 euro annui per incarichi che presi singolarmente non superano tale somma nè i 30 gg. di attività, potrete ancora permanere in questo regime ma dovrete provvedere all'iscrizione Inps alla gestione separata con tutto ciò che ne consegue. Nell’eventualità invece che non rispettiate i limiti di cui sopra, e quindi non possiate rientrare nel regime appena esposto, avendo percepito una somma superiore a 5.000 euro per incarico di un singolo committente oppure l'incarico vi ha impegnato per più di 30 gg. nell'anno solare, le cose si complicano un po’, innanzitutto dovrete procedere con la vostra iscrizione alla gestione separata istituita presso l’Inps (se non l’avete già), è inoltre il caso che stipuliate con il vostro committente un contratto di collaborazione a progetto (co.co.pro.), in questo modo i vostri compensi deriveranno da “cedolini” molto simili alle buste paga del personale dipendente e non dovrete emettere fatture, ricevute e simili. Se però credete che la vostra attività fotografica annuale sistematicamente sforerà i 30gg per ogni committente e/o la cifra complessiva per singolo incarico di 5.000 euro di compensi, mi sento di sconsigliare la formula del contratto co.co.pro. (a meno che non lo stipuliate con un fotografo professionista) e vi consiglierei di prendere partita iva ed in sede di richiesta di attribuzione optare a favore del “regime dei minimi” (sarete considerati a tutti gli effetti un'impresa individuale). Mi spiego meglio, in sede di attribuzione di partita iva viene richiesto l’applicazione di tale regimi il che comporta burocrazia “zero” ed una certa libertà di azione, bisogna fare un distinguo: infatti, per chi ha aderito al regime prima del 31/12/2014: - non esiste obbligo di tenuta contabilità né di registri iva di alcun genere; - le fatture da voi emesse non sono soggette iva (ai sensi art. 27 comma 1 e 2 D.L. 98/2011); - si deve comunque procedere all’iscrizione Inps; - i redditi sono assoggettati ad un’imposta fissa del 5% che verrà versata in sede di dichiarazione annuale dei redditi; - i redditi non sono soggetti passivi Irap; - si può permanere nel regime esclusivamente per cinque anni o, in deroga, sino al compimento dei 35 anni di età (solo in questo caso si può usufruire del regime per un periodo superiore a cinque anni) inoltre l'attività deve avere il requisito della novità e quindi non essere la mera prosecuzione di un precedente attività che veniva svolta sotto altra forma; - avete solamente l’obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi annuale (che comunque in un modo o nell’altro avreste dovuto ugualmente presentare!). Il regime comporta anche alcuni inconvenienti, se così si possono chiamare, e cioè: - il vostro volume di affare non può superare i 30.000 euro annui, quindi non potete fattura più di tale cifra (ma credo che non sia un problema) pena il venir meno del regime agevolativo; - non potete acquistare attrezzature e beni ammortizzabili in genere per un importo superiore a 15.000 euro (ma non credo che spenderete tali cifre in obiettivi, corpi macchina, cavalletti e flash!) pena il venir meno del regime agevolativo; - l’iva che pagate su qualsiasi acquisto, anche nel caso di emissione di fattura da parte del fornitore, che ovviamente sia inerente all’attività in questione, NON è deducibile e quindi forma parte integrante del costo sostenuto.
per chi ha aderito al regime dal 01/01/2015: - non esiste obbligo di tenuta contabilità né di registri iva di alcun genere; - le fatture da voi emesse non sono soggette iva (ai sensi art. .......................); - si deve comunque procedere all’iscrizione Inps; - non vi sono limiti di età o di durata massima di permanenza nel regime; - non vi è più il requisito della novità da rispettare; - le imposte vengono pagate mediante una tassazione forfettaria (stabilita in base al cluster di appartenenza da un minimo del 40 ad un massimon dell'86%) sui compensi fatturati ad un’imposta fissa del 15% che verrà versata in sede di dichiarazione annuale dei redditi; - i redditi non sono soggetti passivi Irap; - avete solamente l’obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi annuale (che comunque in un modo o nell’altro avreste dovuto ugualmente presentare!). Il regime comporta anche alcuni inconvenienti, se così si possono chiamare, e cioè: - il vostro volume di affare non può superare i 15.000 euro annui in quanto ritengo che l'attività di fotografo possa essere assimilata ad un'attività professionale (comunque per altre attività i cluster stabiliti dalla legge vanno dai 15.000 euro ai 40.000 euro a seconda dell'attività svolta), quindi non potete fattura più di tale cifra (ma credo che non sia un problema) pena il venir meno del regime agevolativo; - non potete acquistare attrezzature e beni ammortizzabili in genere per un importo superiore a 20.000 euro (ma non credo che spenderete tali cifre in obiettivi, corpi macchina, cavalletti e flash!) pena il venir meno del regime agevolativo; - l’iva che pagate su qualsiasi acquisto, anche nel caso di emissione di fattura da parte del fornitore, che ovviamente sia inerente all’attività in questione, NON è deducibile e quindi forma parte integrante del costo sostenuto.
Mi sembra di aver esposto i tratti salenti ed essenziali del trattamento fiscale dei compensi che potreste ricavare dalla vostra passione senza entrare troppo in tecnicismi. Spero di essere stato chiaro tanto da far capire qualcosa di imposte anche a chi non è molto addentro con l’argomento, sono comunque a disposizione per qualunque delucidazione!!!
BUONE FOTO A TUTTI!!!
Ultimo aggiornamento 30/12/2014 |