Benvenuti a questo mio nuovo test “empirico” per “nikonisti”.

Questo lavoro è dedicato alla fotografia con sistema flash con unità esterne.

La fotografia con sistema flash è una sottile e intricata “arte” molto difficile da padroneggiare, molto di più di quella della fotografia con luce ambiente o luce continua.

Nel tempo le tecniche e le tecnologie si sono evolute passando dall’esposizione flash completamente manuale, passando per l’esposizione “automatica” tramite fotocellula delle unità flash, sino ad arrivare all’esposizione flash “ttl” che sfrutta l’esposimetro della macchina fotografica. Quest’ultima nell’era del digitale, poi, è stata “declinata” da ogni Casa produttrice con le proprie caratteristiche specifiche: Canon con il suo sistema e.ttl, Nikon con i.ttl, eccetera.

Per chi è meno addentro all’argomento, senza entrare troppo nei dettagli, vado ad essere un po’ più preciso sui tre macro sistemi:

-          manuale” (oppure “M”): come dice la parola stessa è il fotografo che deve regolare l’intensità del lampo del flash tenendo conto dell’apertura del diaframma, della distanza del soggetto da riprendere e dalla sensibilità (sia che si tratti di pellicola che di sensore digitale la questione è la medesima);

-          automatica” (oppure “A”): con questa impostazione l’elettronica del flash decide l’intensità de lampo in funzione dei suddetti parametri tramite una fotocellula interna al corpo del flash stesso. Questa fu un’innovazione enorme, un grosso passo in avanti rispetto alla precedente modalità;

-          ttl” (throug the lens): un’evoluzione dell’esposizione automatica considerevole, l’esposizione non veniva più gestita dalla fotocellula del flash bensì della macchina fotografica che scambia le informazioni con il lampeggiatore e regola l’emissione del lampo in maniera decisamente più precisa in quanto provvede al calcolo istantaneamente in funzione della luce che attraversa l’obiettivo e quindi è esattamente quella che impressionerà la pellicola o che raggiungerà il sensore.

Di seguito si può vedere i comandi di un Nikon Sb24, il selettore in alto a destra mostra esattamente quello di cui stiamo parlando.

 

Fino qui “nulla questio”, i problemi iniziarono con il passaggio alla fotografia digitale, i flash ttl progettati per la fotografia analogica non riuscivano a mantenere tale modalità obbligando i fotografi a scattare in “automatico”, poi ci fu una generazione di flash che furono progettati per funzionare in ttl sia in analogico che in digitale (ad esempio Sb600 ed Sb800 in casa Nikon), per poi passare ad unità flash più evolute che funzionano perfettamente sul digitale ma che non supportano più tale modalità in analogico ma è possibile utilizzarli solamente in automatico(come gli Sb900, Sb910 o Sb5000), in sostanza si è ribaltata la situazione.

 

Flash utilizzabili in ttl sia in analogico che in digitale

 

 

 

Flash utilizzabili in ttl solo in digitale

 

 

 

Fatto questo brevissimo escursus sull’evoluzione della tecnologia flash veniamo più nel dettaglio all’argomento di questo articolo.

Tutto quanto detto sinora toccava e tocca più da vicino le unità flash così dette “cobra” (quelle che si montano sulla slitta della macchina) o le unità a torcia (piuttosto in disuso, ma vi assicuro che hanno ancora il loro perché, magari farò un articolo specifico su queste in futuro), mentre toccava e tocca marginalmente la fotografia da studio dove, da sempre, si scatta con la regolazione dei flash in manuale, come ho quasi sempre fatto anche io. In questo tipo di fotografia, con ambiente controllato e luci controllate, con l’utilizzo di un buon esposimetro esterno si calcola il giusto abbinamento e lo si mantiene per tutta la sessione di scatti volendo.

Negli ultimi anni i maggiori brand dell’illuminazione artificiale da studio hanno sviluppato unità flash che funzionano anche in ttl, fino qui la cosa potrebbe essere poco interessante in base a quanto appena detto, l’ulteriore innovazione è stata la possibilità di alimentare tali unità flash anche con batterie piuttosto potenti, di lunga durata e poco ingombranti!!!! La traduzione di tutto ciò è stata che possiamo scattare in esterni con luce flash in ttl con unità da studio senza il problema della rete elettrica!!!! FANTASTICO!!!! Infatti in esterno è difficile calcolare la giusta esposizione flash in manuale dato che cambia praticamente ad ogni scatto a causa di fattori esterni, intensità della luce ambiente, ombre, riflessi ecc……..quindi diventa fondamentale l’esposizione “TTL”!!!

Qui inizia veramente il lavoro di oggi…….questi sistemi sono stati sviluppati ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità il che rende impossibile utilizzare flash di diverse marche in ttl contemporaneamente………quindi un flash da studio “Profoto” non “dialoga” con uno “Godox” o “Elichrom” e viceversa, ovviamente.

In verità, credo che Nikon abbia sviluppato il miglior sistema flash ttl con controllo da remoto senza fili di sempre, battezzato “CLS”, in effetti funziona molto bene, soprattutto con la sua unità di controllo dedicata (su800).

 

        

 

Ma i lampeggiatori compatibili sono unità “cobra” utilizzabili in slive da remoto, purtroppo non sono potentissimi, hanno “numero guida” intorno a 50!

 

 

 

In esterni spesso capita che serva più potenza per un buon lampo in fill-in, personalmente mi sono rivolto a Godox per questo, secondo me hanno un ottimo rapporto qualità prezzo, conoscevo già i suoi prodotti in quanto utilizzavo dei classici flash da studio “manuali” economico che si sono sempre comportati bene. Certamente mi direte che gli Elichrom sono migliori dei Godox, per non parlare dei Profoto che sono la Ferrari in questo campo, ma il loro costo è piuttosto proibitivo ed non giustificabile per un semplice fotoamatore come me!!! Comunque vi assicuro che i Godox fanno il loro lavoro egregiamente.

Tornando sul punto, mi presi il mio primo Godox Ad600b, ne restai subito soddisfatto, dopo un po’ ne presi un altro, ottimi in combinazione gestibili su gruppi separati regolabili direttamente dal trigger montato sulla slitta della macchina.

 

            

 

Mi convinsero così tanto da sostituire anche le unità flash in studio e mi presi anche il modulo per l’alimentazione da rete, che in verità rende l’unità flash più ingombrante e pesante, ma in questo caso è irrilevante visto che stanno su stativo in studio e non li devo trasportare.

 

 

La trasportabilità…………..siamo arrivati al punto dolente della questione: andare in giro con due Godox ad600b completi di batterie, stativi e diffusori, oltre che di macchina ed obiettivi, significa trascinarsi uno zaino da spalla di discrete dimensioni ed un trolley di dimensioni piuttosto generose, il tutto per un peso non indifferente………….mi sembra evidente che la trasportabilità è piuttosto compromessa………….

Detto questo, personalmente ho adottato queste soluzione che ritengo ottimali in Casa Nikon a seconda delle circostanze:

 

OPZIONE 1: massima trasportabilità

Due/tre flash cobra (nel mio caso sb900, ma vanno benissimo anche gli Sb800 (predecessori dei 900 ma con potenza similare e più economici)) o i più recenti Sb910 o i nuovissimi Sb5000, da utilizzare tutti in slive oppure uno in master e due in slive, personalmente preferisco la prima soluzione con commander su800, due/tre stativi leggeri (quelli da 20 euro sono più che adatti, il peso da sopportare è molto contenuto) e ombrellini fotografici. Ho preferito prendere più flash dello stesso modello così da avere uno stesso software da gestire, infatti sembrerebbe strano ma anche gli Sb910, che in sostanza sono identici ai 900, hanno un software parzialmente diverso!!!

Tutta l’attrezzatura, compresa macchina e obiettivi, stanno in uno zaino di discrete dimensioni. Con questa configurazione ci si può permettere anche discreti spostamenti senza un’eccessiva fatica.

 

(Esempio di questa configurazione "sul campo", i flash sono montati su normalissimi treppiedi, al centro e

sulla sedia due illuminatori led in aggiunta alla configurazione, vista la scarsità di luce ambiente)

 

Esempi di set e foto con questa configurazione

 

OPZIONE 2: massima potenza

Due flash da studio Godox ad600m con batteria, due stativi, commander dedicato Godox XproN, diffusori, preferibilmente softbox (in genere 60x60 cm automontanti, quelli più grandi con le stecche sarebbero più comodi da trasportare ma il montaggio e lo smontaggio comporta uno spreco di tempo esagerato). Come si diceva prima, tutta l’attrezzatura, compresa macchina e obiettivi, stanno in uno zaino di discrete dimensioni ed un trolley di dimensioni generose, il tutto con un peso importante. Questa configurazione è ottima se il set dello shooting esterno è praticamente fisso.

 

(Godox ad600b con softbox 60x60 cm automontante)

 

 

Esempi di set e foto con questa configurazione

 

 

 

OPZIONE 3: soluzione intermedia

Un flash da studio Godox ad600b con batteria, stativo, commander dedicato, diffusore (ombrellino oppure softbox 60x60) come luce principale.

Per la luce secondaria un flash cobra, al massimo due (nel mio caso sb900), da utilizzare in slive su stativo e ombrellino fotografico, comandato/i da remoto tramite ricevitore Godox x1r per Nikon. Questo ricevitore mi permette di utilizzare in ttl il flash cobra, sostanzialmente integrando il sistema Godox a 2.400 hz, con i flash ttl Nikon, anche in questo caso posso gestire il tipo di esposizione, la potenza, la sovra/sottoesposizione direttamente dal commander Godox XproN montato sulla macchina come se lo slive fosse un Godox, dato che il sistema lo considera tale. Tutta l’attrezzatura, compresa macchina e obiettivi, stanno in uno zaino di discrete dimensioni, con aggiunta della borsa di trasporto del sofbox e dello stativo più grande per il flash da studio. Con questa configurazione ci si può permettere discreti spostamenti non troppo impegnativi senza un’eccessiva fatica.

 

 

 

Questa configurazione di compromesso, a mio parere, è decisamente la più funzionale quando non è sufficiente un unico flash, inoltre è la più economica dato che basta acquistare il ricevitore in questione per poter integrare nel sistema Godox un flash a slitta che già si possiede. Certo la luce secondaria non avrà la potenza di un secondo Ad600b ma, nella mia esperienza, è quasi sempre sufficiente.

Oltre a quanto appena detto sulla trasportabilità, c’è un’altra considerazione oggettiva da fare: capita dei set fotografici in interni dove gli spazi sono piuttosto limitati e risulta difficile (o impossibile) riuscire a piazzare la configurazione con due Ad600b, gioco forza ci si deve affidare ad un’altra configurazione meno ingombrate, utilizzando gli Sb900 senza stativo magari sul sostegno ad “X” appoggiato da qualche parte!!!!

Recentemente Godox ha completato la sua gamma di flash da studio con la presentazione del modello Ad100pro, in pratica un piccolissimo flash da studio ttl a batteria delle dimensioni di una lattina di bibita e del peso di circa 500g, articolo molto interessante soprattutto per la trasportabilità, ma considerando i suoi 100 watt non è poi molto più potente di un Sb800 o Sb900, è sicuramente ben costruito ed è l’unico sul mercato con queste caratteristiche, personalmente non credo che ne valga la pena e mi terrò la mia attuale configurazione con i flash cobra, che tra l’altro posso sempre utilizzare in master sulla macchina, cosa non possibile per il piccolo godox che è utilizzabile sono in slive!

Ad onor del vero non ho parlato (appositamente) di pannelli riflettenti, pannelli diffusori e simili, l’utilizzo è sicuramente utile ma comporta aver acquisito un pochino di esperienza in più sulle luci riflesse e sulle luci dirette dure, per di più necessità di “un assistente” durante gli shooting che posizioni e mantenga in posizione tali accessori, di solito i fotoamatori scattano da soli senza ausilio di terzi!!!!

Oggi sul mercato si trovano unità flash Sb800 o Sb900 usate a prezzi molto buoni, ma se si vuole risparmiare si può prendere degli ottimi Metz nuovi dedicati Nikon praticamente allo stesso prezzo degli originali usati, personalmente eviterei “cineserie” per risparmiare poche decine di euro, considerando che, a differenza delle macchine fotografiche e degli obiettivi, molto spesso, i flash (soprattutto quelli a slitta) rimangono nella borsa per anni, anche decenni. Nella mia esperienza ho dei vecchi flash Metz a torcia che possiedo da tantissimi anni, che purtroppo in digitale funzionano solo in “automatico”, ma che vanno alla grande e non hanno niente da invidiare ai flash moderni, anzi, spesso hanno una plasticità invidiabile…….ma questa è un’altra storia……………magari ve ne parlerò in un’altra occasione.

 

 

CONCLUSIONI

In conclusione ritengo che non ci sia una soluzione migliore sempre valida come “panacea di tutti i mali”, ma una soluzione valida in base alle esigenze ed alla situazione di scatto………… analogamente a quanto accade anche per gli obiettivi come si è narrato ampiamente in altre circostanze.

Quindi le tre opzioni di cui sopra sono tutte ottime, ognuna con i suoi limiti ed i suoi vantaggi.

Questo articolo, come sempre non ha velleità di verità assoluta, ma solo di testimonianza di esperienze sul campo, magari invoglierà qualche amico che ha avuto la bontà di leggere sino qui ad avvicinarsi all’affascinante mondo della fotografia con flash soprattutto di quella in esterni, dove l’eterna sfida per la giusta illuminazione si riapre ad ogni scatto a causa di  un riverbero di luce o solo a causa del semplice passaggio di una nuvola che abbassa la luce ambiente e la ammorbidisce.

Spero come al solito che il mio breve articolo abbia chiarito le idee, dato informazioni aggiuntive o comunque almeno contribuito a chi sta pensando di prendersi un sistema flash ttl più completo e performante per la sua macchina mantenendo un occhio al portafogli.

Critiche e commenti sono sempre graditi!

 

Buona luce a tutti!!!!

 

Finito di elaborare nel mese di maggio 2022